La demenza rappresenta una sfida emotiva e cognitiva significativa per gli individui affetti e per i loro caregiver. In questi casi, l’uso della doll therapy, o terapia delle bambole, ha guadagnato popolarità come un approccio dolce e rassicurante per affrontare i sintomi della demenza. In questo articolo, esploreremo la doll therapy, i suoi benefici e le considerazioni importanti da tenere a mente.

Cosa è la doll therapy:

La doll therapy coinvolge l’uso di bambole empatiche come strumento terapeutico per le persone affette da demenza. Queste bambole sono progettate per assomigliare a dei bambini ma hanno determinate caratteristiche che le rendono, appunto, capaci di sviluppare e stimolare empatia. Esse, infatti, al contrario delle comuni bambole di plastica o di pezza, hanno un peso, situato all’interno del sederino, che le rende “credibili” come bambine e bambini di quell’altezza, stanno sedute da sole senza bisogno di piegar loro le gambe, hanno il collo snodato e possono quindi “dire di sì o di no” a seconda di come vengono mosse, sono morbide al tatto come lo sono i bambini, hanno lo sguardo laterale e perciò meno spaventoso, hanno il visetto semplificato con occhi più grandi e la posizione a braccia allargate le rende “abbracciabili” come, appunto, i bambini, quando desiderano essere presi in braccio. La teoria alla base della doll therapy si basa sul concetto di “reminiscenza” e “riparazione”, in cui le bambole possono aiutare a evocare ricordi positivi e a soddisfare bisogni emotivi.

“La doll therapy può essere un prezioso strumento per creare un senso di conforto e connessione emotiva nelle persone affette da demenza, fornendo un canale per esprimere affetto e cura.” – Dr. Gary Mitchell

Benefici della doll therapy:

La doll therapy può portare una serie di benefici per le persone affette da demenza. Innanzitutto, può fornire un senso di compagnia e ridurre la solitudine, creando un legame emotivo con la bambola. Questo può alleviare l’ansia, il disagio e l’agitazione che spesso accompagnano la demenza. Inoltre, la doll therapy può stimolare la comunicazione e la socializzazione, incoraggiando le persone a interagire con la bambola e con gli altri. Può anche migliorare la capacità motoria, offrendo un’opportunità per movimenti come abbracciare, cullare o accarezzare la bambola.

Considerazioni importanti:

Mentre la doll therapy può essere un approccio utile nella demenza, è fondamentale considerare alcuni fattori. Prima di tutto, è importante ottenere il consenso del paziente e coinvolgere i caregiver nel processo decisionale. Ogni persona è unica e potrebbe avere reazioni diverse alla doll therapy. Inoltre, la terapia delle bambole non dovrebbe sostituire altre forme di interazione sociale e attività terapeutiche, ma piuttosto essere integrata in un piano di cura più ampio.

La doll therapy può anche suscitare dibattiti etici. Alcuni sostengono che possa infantilizzare le persone con demenza, sminuendo la loro dignità. Pertanto, è cruciale adottare un approccio rispettoso, fornendo spiegazioni chiare sulla terapia e tenendo conto delle preferenze e dei valori individuali e tenendo presente il fatto che, usandola come terapia e non come gioco, le persone non sono affatto infantilizzate ma, semplicemente, rimettono in atto quelle capacità di maternage che sono presenti in ognuno di noi e che possono aiutare a prendersi cura di un altro essere, senza distinzione di età o genere.

Infine, essendo questa una terapia a tutti gli effetti, affinchè possa avere successo nella regolazione del disturbo comportamentale, chiunque se ne occupi (i familiari se ci troviamo al domicilio, oppure tutti gli operatori coinvolti nel piano di cura in una struttura residenziale o semi residenziale) deve essere a conoscenza del progetto per la persona inserita “in terapia con la bambola”, inclusi tempi, modi e orari di somministrazione: la terapia, infatti, segue un protocollo rigido di utilizzo e di interazione che deve essere condiviso dall’intera equipe di cura e che va pianificato ed insegnato da uno psicologo o da una figura competente in merito.

Conclusioni:

La doll therapy può essere un’opzione terapeutica preziosa per le persone affette da demenza, così come lo sono l’arte e la musica (per approfondire i benefici dell’arte e della musica nella demenza leggi il nostro articolo). Attraverso l’uso di bambole realistiche, può promuovere un senso di benessere, ridurre l’ansia e migliorare la comunicazione. Tuttavia, è fondamentale considerare le esigenze individuali e coinvolgere i caregiver nel processo decisionale. Con un approccio rispettoso e un’integrazione olistica all’interno del piano di cura, la doll therapy può offrire un supporto significativo e compassionevole alle persone affette da demenza.

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