La demenza è una malattia neurodegenerativa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Con il progredire della patologia, i pazienti sperimentano una serie di sintomi che includono la perdita della memoria, la confusione mentale e la riduzione delle capacità motorie. Tuttavia, grazie agli sviluppi nella scienza e nella ricerca, è emerso un approccio terapeutico promettente per aiutare i pazienti affetti da demenza: la psicomotricità. In questo articolo, esploreremo l’importanza della psicomotricità come strumento efficace nel trattamento della demenza.

Lo sviluppo della psicomotricità come terapia per la demenza:

La psicomotricità è una disciplina che integra l’aspetto motorio con quello cognitivo ed emotivo, promuovendo l’equilibrio e il benessere globale dell’individuo. Nel contesto della demenza, la psicomotricità si concentra sul mantenimento e miglioramento delle funzioni motorie, cognitive e sociali dei pazienti. Attraverso una serie di attività specifiche, come esercizi di coordinazione, manipolazione di oggetti e movimenti guidati, la psicomotricità mira a stimolare le capacità residue del paziente e a rallentare il deterioramento cognitivo.

Benefici della psicomotricità nella demenza:

La psicomotricità offre numerosi benefici per i pazienti affetti da demenza. Innanzitutto, l’attività fisica coinvolta nella psicomotricità migliora la resistenza e la forza muscolare, favorendo la mobilità e l’autonomia. Inoltre, le attività di coordinazione occhio-mano e le sfide cognitive coinvolte nel processo psicomotorio stimolano l’attività cerebrale e possono ritardare il declino cognitivo. La psicomotricità può anche favorire la socializzazione, poiché incoraggia l’interazione con gli altri partecipanti, creando un ambiente di supporto e condivisione.

L’importanza della personalizzazione e dell’adattamento:

È fondamentale adattare le attività psicomotorie alle capacità e ai bisogni specifici di ciascun paziente affetto da demenza. I professionisti della psicomotricità lavorano a stretto contatto con gli individui e le loro famiglie per creare programmi personalizzati che rispettino le limitazioni e promuovano il coinvolgimento attivo del paziente. Questo approccio individualizzato assicura che le attività siano pertinenti, motivate e adatte alle condizioni fisiche e cognitive del paziente.

Conclusioni:

La psicomotricità si conferma come un valido strumento nel trattamento della demenza, offrendo numerosi benefici fisici, cognitivi e sociali ai pazienti. L’approccio personalizzato e adattato alle esigenze individuali garantisce un coinvolgimento attivo e un miglioramento della qualità della vita. La psicomotricità, combinata ad altre terapie e interventi multidisciplinari, può contribuire a rallentare la progressione della demenza, offrendo un supporto prezioso sia ai pazienti che alle loro famiglie.

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“La psicomotricità è un percorso di cura che dona dignità e migliora la qualità di vita dei pazienti” – G. Rossi, psicomotricista clinico